MODIFICA: L’appuntamento è in sala 1 anziché in sala 2 come indicato nel libretto di programma

Il gruppo presenta dei collari “smart” per lo studio della fauna (in particolare ungulati, quali caprioli) utilizzati in Trentino e sviluppati nel contesto di una collaborazione fra UniTN, FBK, e FEM.
Amy Murphy (FBK), Francesca Cagnacci (FEM),Davide Molteni(UNITN),Federico Ossi(FEM)

Progetto di dissuasione e/o rieducazione di individui problematici. Due ricercatori (un biologo e un ICT) coinvolti nel progetto, eventualmente coadiuvati anche dalle aziende, illustreranno in forma divulgativa e “conversational” il progetto (es., stile caffe’ scientifici).
Negli ultimi anni l’uso di tecnologie estremamente raffinate ed innovative ha caratterizzato tutti i settori della vita quotidiana e lavorativa. Tra questi si annovera anche la ricerca scientifica nell’ambito dell’ecologia animale, che mira a monitorare e studiare individui e popolazioni di diverse specie, per conoscere meglio il mondo animale che ci sta intorno, favorendone così la salvaguardia. Il progetto Wildscope si inserisce in questo contesto: da una sinergia tra l’Università degli Studi di Trento, la Fondazione Edmund Mach e la Fondazione Bruno Kessler, è nata l’idea di monitorare gli animali in ambiente selvatico attraverso l’utilizzo di tecnologia innovativa, basata sui Wireless Sensor Network. Tale tecnologia permette non solo di sapere dove un animale si trovi in un determinato momento (attraverso l’integrazione con i ben noti sistemi di  rilevamento satellitari delle posizioni, o GPS), ma anche di monitorare le interazioni che ha con altri individui, mediante la rilevazione di contatti tra sensori radio, che vengono posti su individui marcati mediante radiocollari. In altre parole, grazie a questa innovativa applicazione tecnologica, gli scienziati sono in grado di sapere dove sono gli animali (grazie a un chip GPS) e con chi stanno (grazie a un chip radio WSN), permettendo di costruire dei veri e propri Social Network del bosco. Nell’ambito dello stand proposto, verranno illustrati i principi di funzionamento di questi sensori, e saranno mostrate alcune delle applicazioni che sono state già sperimentate (tra cui si annoverano, per esempio, uno studio sull’uso dello spazio da parte del capriolo in Trentino, ed uno sulle interazioni delle volpi inglesi con l’ambiente che le circonda, in un contesto urbano). Sarà possibile confrontarsi con i ricercatori impegnati nel progetto, sia biologi sia ingegneri, per capire come due realtà di ricerca apparentemente lontane siano in realtà strettamente legate e interconnesse, a reciproco vantaggio di entrambe le comunità scientifiche e, più in generale, a vantaggio dell’incremento della conoscenza di tutti sull’ambiente che ci circonda.

Ecco la registrazione dell’intervento: https://youtu.be/jdSRuyvxyPw